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1 	Domani Arriverà (Modern Art) 	
2 	Ti Amo Mi Uccidi 	
3 	1Xunattimo 	
4 	Mi Hai Fatto Fare Tardi
5 	Il Punto In Cui Tornare 	
6 	Notte Di Luglio 	
7 	Butti Giù    (Featuring – J-Ax)
8 	Il Mio Posto Qual'è 	
9 	Igpf 	
10 	Sei Nell'aria 	
11 	Per Un Niente 	
12 	Come Un Miracolo

 

Nina Zilli is already a phenomenon in Italy and she is finally making her name known the world over. Some have even dubbed her "the Italian Amy Winehouse" for her singing style. Her last album, Modern Art , was released in 2017 to great success.

Born in Italy, Maria Chiara Fraschetta began performing at the age of 13. She studied opera and spent a portion of her childhood in Ireland. Living in Ireland helped her to become bilingual in English and Italian.

After high school, she lived for two years in Chicago and New York where she acquired her real musical identity: a mix of R&B, reggae, soul, and Italian music of the 1960s. She began working in television and got a job as a VJ for MTV. In 2009, she signed her first contract with Universal and released her first single 50mila, performed as a duet with Giuliano Palma, a radio success. Nina Zilli's style is a mix between sound, soul and R&B and also a reminder of the sixties.

She made it to the final four in the 2010 San Remo Song Festival in the "New Generation" category. On February 19, 2010, she released her album Sempre lontano (Still far away), that entered 5th place in the fifth week of release in Italy. It is not only a commercial success but also a radio success: L'uomo che amava le donne was a hit song on Italian radio. On February 18, 2011, she was again a guest at the San Remo Song Festival. ---eurochannel.com

 

Poteva comportarsi da casta diva, la Nina nazionale: convocare una conferenza stampa apposita, ad esempio, e sconfessare coram populo e con bizze da copertina il precedente “Frasi&Fumo”. Oppure no, sentite qua!, bypassare ogni scandalo mediatico, telefonare direttamente a Mauro Pagani e mandarlo a quel paese (quale? Quello). O ancora, che ne dite?, fare come se niente fosse successo, rimuovere selettivamente e ripartire dal seducente retrò-pop de “L’Amore È Femmina”. Invece Maria Chiara, sì, insomma, Nina – è la stessa cosa – sceglie una via più subdola. Non dice niente a nessuno, diserta i piano bar per la dancehall e Bristol per la Giamaica (ovvero: rinuncia alle sovrastrutture soul per accoccolarsi nel capiente ventre reggae da cui si era al tempo allontanata per tentare la scalata ai piani “alti”), coopta i gettonatissimi Tommaso Paradiso e Calcutta per firmare la hit dell’estate appena trascorsa (“Mi Hai Fatto Fare Tardi”), ritorna a flirtare col bancone di Michele Canova e condisce il tutto con una spruzzata di fricchettonismo da Nuovo Millennio, che è poi il reale stampino che rende “Modern Art” una serigrafia industriale di consumo dalla perfetta e perpetua riproducibilità. Ecco come si rinnega un disco: scrivendone un altro esattamente agli antipodi!

La strategia funzionerebbe, se non fosse che a non funzionare è tutto il resto, quello che conta: i testi, le musiche, gli arrangiamenti. Nonostante quello che si possa pensare, non è facile accorgersene per tempo: ai primi ascolti “Modern Art” suona, di fatto, come una versione urban di un qualsiasi disco precedente di Nina, coi suoi medesimi pregi e difetti. Di scivoloni finanche grossolani ce ne sono, naturalmente, ma in misura che appare, in qualche modo, simmetrica e speculare al recente passato, fatta salva l’autoconclamata svolta “tropical”: l’inascoltabile trap di “Domani Arriverà (Modern Art)” (le progressioni melodiche del ritornello hanno ufficialmente chiesto una tregua per conclamato abuso), il dozzinale electro-rap di “Butti Giù” condiviso con J-Ax, il risibile reggaeton di “Sei Nell’Aria”. È proprio allo scadere del trentacinquesimo minuto e al risuonare delle stereotipiche distorsioni blues di “Come Un Miracolo” (un brano, per dire, che sfodera un chorus del genere: “Sappiamo tutti che la guerra è inutile / Che la pace non è un’utopia / Ma non mi chiedere perché è difficile / È già difficile cambiare idea / Serve coraggio per resistere / Come un salto nel blu”) che casca teatralmente l’asino: cosa ci sta a fare un’assai modesta outtake di “Frasi&Fumo” in coda ad un disco che promette di essere l’esatto suo opposto?

Grande, per farla breve, è la confusione sotto la volta di una scrittura – qui a dir poco polifonica: impossibile citare tutti – che già si era progressivamente (e notevolmente) spuntata al progredire dei lavori in studio. Il vero paradosso è che i rimpianti, a questo giro, se possibile, addirittura aumentano, perché le capacità interpretative di Nina, da sempre smaglianti, in “Modern Art” conquistano il crisma dell’irresistibilità – e la scelta di coverizzare un pezzo difficile come “Il Mio Posto Qual È”, contenuto nel sesto omonimo disco di Ornella Vanoni del 1967, lo dimostra ampiamente, anche se la giostra di beat sintetici chiamata a sostituire le serpentine esotiche dell’originale non si dimostra all’altezza della situazione. Nina dispensa incantesimi a destra e a manca, dando voce a drammi sanremesi d’altri tempi (“Il Punto In Cui Tornare”, dedicato al produttore dell’esordio “Sempre Lontano”, il recentemente scomparso Carlo Ubaldo Rossi, è forse l’episodio migliore del disco), accarezzando soul bianchi (“1xUnAttimo”), cavalcando interessanti gospel ibridi (“IgPF”) e caroselli wannabe Lorde con sensibilità melodiche tutte italiane (“Per Un Niente”). Tutto, però, rimane in superficie, volatile e fatalmente incompiuto. Il clash insanabile, lo si sarà capito, è quello tra gli umori perlopiù elettronici di molti brani e la blackness insistita della tonalità della voce di Nina, che dà vita a canzoni sospese sostanzialmente a metà (la potente apertura del chorus di “Notte Di Luglio” è vanificata dal frivolo accompagnamento di base) o a pasticci meticciati che non vanno molto oltre lo stereotipo (“Ti Amo Mi Uccidi” mette in fila tutti i luoghi comuni danzerecci su Kingston, un campionario di efferatezze da Rototom).

A fare la figura dei critichini col dito puntato non ci teniamo granché, ma – per chi ascolta ed apprezza – è abbastanza frustrante arrivare al quarto disco e non avere ancora un’idea compiuta del percorso di un’artista tanto talentuosa quanto discontinua. La parabola, quella sì, continua a muoversi: verso il basso. ---Marco Biasio, storiadellamusica.it

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administration@theblues-thatjazz.com (bluesever) Nina Zilli Fri, 02 Nov 2018 15:08:00 +0000
Nina Zilli - Sempre Lontano (2010) http://www.theblues-thatjazz.com/en/latin-french-italian/2362-nina-zilli/8443-nina-zilli-sempre-lontano-2010.html http://www.theblues-thatjazz.com/en/latin-french-italian/2362-nina-zilli/8443-nina-zilli-sempre-lontano-2010.html Nina Zilli - Sempre Lontano (2010)

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01 - 50mila
02 - Il Paradiso
03 - Luomo che amava le donne
04 - L'inferno
05 - Penelope
06 - Lamore verra play
07 - Bacio da dio
08 - Cera una volta
09 - Come il sole
10 - Tutto bene
11 - No pressure
12 – Bellissimo play
Alberto Bollettieri - Trombone Gange Cattoni - Clavinet, Tastiere Sergio Cocchi - Vocals (Background) Marcello Marson - Bassi Fabio Merigo - Clavinet Pier Muccio - Trombone Dino Neidermayer - Tastiere Gianluca Pelosi - Bassi Teo Pozzi - Tastiere Carlo U. Rossi - Vocals (Background) Luca Tonani - Bassi Marco Zaghi - Sax (Alto) Nina Zilli - Composer, Lettering, Vocals

 

Sempre Lontano, the full-length album debut by soul-pop singer Nina Zilli, includes all eight of the songs from her debut EP, Nina Zilli (2009), plus four new ones. While Zilli's debut EP wasn't a big hit, it trumpeted the emergence of a feel-good soul-pop singer with a retro style that harks back to the '60s, drawing from Motown-style R&B and Phil Spector-style pop as well as ska reggae. Granted, ever since Amy Winehouse struck gold with Back to Black (2006), there has been no shortage of retro soul-pop singers in Europe, but Zilli does it better than most. It helps that she puts her influences up front for all to see. "L'Amore Verrà" is a spirited Italian-language cover of the Supremes' 1966 classic "You Can't Hurry Love," for instance, while "Come Il Sole" appropriates the opening beat from the Ronettes' 1963 perennial "Be My Baby." It helps also that each of her songs has its own unique characteristics. Her debut single, "50mila," includes harmony vocals by Giuliano Palma of the like-minded cover band Giuliano Palma & the Bluebeaters. Another of the highlights from her debut EP, "L'Inferno" is decked out in sha-la-la backup vocals and a great horn arrangement. As for the four new songs exclusive to Sempre Lontano, far and away the best is "L'Uomo Che Amava le Donne," an orchestrated pop number that is quite different in style from anything from her debut EP. The other three new songs are good if not truly great, which makes Sempre Lontano a questionable purchase for anyone who already has Zilli's debut EP in their collection. ---Jason Birchmeier, ROvi

 

"Sempre lontano" è l'album di debutto della cantautrice soul italiana Nina Zilli, pubblicato il 19 febbraio 2010 dall'etichetta discografica Universal. Il disco contiene i singoli pubblicati prima dell'uscita dello stesso (50mila, cantata con Giuliano Palma, L'inferno e L'amore verrà) e il pezzo presentato dalla cantante al Festival di Sanremo 2010 nella sezione "Nuova Generazione", L'uomo che amava le donne, vincitore del Premio della Critica "Mia Martini", del premio Sala Stampa Radio Tv e del Premio Assomusica 2010, conferito dall'associazione degli organizzatori e dei produttori alla migliore esibizione live. L'album supera le 60,000 copie vendute divenendo così disco di platino.

 

Nina Zilli, pseudonimo di Maria Chiara Fraschetta (Piacenza, 2 febbraio 1983), è una cantautrice italiana. Cresciuta a Gossolengo alle porte di Piacenza, inizia ad esibirsi già a 13 anni, influenzata dalle sonorità rock e punk degli anni settanta .

Studia al conservatorio, canto lirico (come soprano) e pianoforte, e trascorre l'infanzia in Irlanda, circostanza che le permette un perfetto bilinguismo inglese - italiano. Nel 1997 fonda una band: i The Jerks. Dopo le scuole superiori al Liceo Scientifico Respighi di Piacenza, vive per due anni negli Stati Uniti (Chicago e New York), dove matura la sua identità musicale, satura di R&B, reggae, soul, Motown e la musica italiana degli anni '60. Debutta in televisione come veejay di MTV e poi nel ruolo di co-conduttrice al fianco di Red Ronnie dell'ultima edizione di Roxy Bar, su TMC2.

Nel 2001 con una nuova formazione, Chiara&Gliscuri, pubblica per Sony il singolo Tutti al mare. Seguono collaborazioni con artisti e gruppi della scena rocksteady/reggae, quali gli Africa Unite (Bomboclaat Crazy) e i Franziska, con cui intraprende un tour europeo.

Nel 2009 con il nome d'arte, che combina il nome della sua cantante preferita, Nina Simone, con il cognome della madre, firma il contratto con la Universal e pubblica il suo primo EP omonimo: Nina Zilli. Il singolo estivo 50mila, eseguito in coppia con Giuliano Palma, ottiene un buon successo radiofonico e successivamente viene incluso nella colonna sonora del film Mine vaganti di Ferzan Özpetek e nel videogioco Pro Evolution Soccer 2011, insieme all'altro suo pezzo, "L'inferno". In Nina Zilli figura, tra brani autografi di sonorità soul e R&B, un richiamo agli anni sessanta come L'amore verrà, cover in italiano di You Can't Hurry Love (con il testo scritto da Pino Cassia), brano portato al successo dalle Supremes nel 1966.

In gara nella categoria "Sanremo Nuova Generazione" al 60º Festival della canzone (2010) con il brano L'uomo che amava le donne, Nina Zilli raggiunge la finale a quattro e vince il Premio della Critica "Mia Martini", il premio "Sala Stampa Radio Tv" e il Premio Assomusica 2010, quest'ultimo per la migliore esibizione dal vivo. Il 19 febbraio 2010 esce il suo album Sempre lontano, che irrompe al 12º posto nella Top Album FIMI, per rimanere nella Top 20 nelle seguenti settimane e raggiungere il 5º posto nella quinta settimana d'uscita dell'album decretandola rivelazione del Festival. Non solo successo di vendite ma anche radiofonico: L'uomo che amava le donne si piazza al 19º posto della classifica airplay, per poi arrivare al 14º posto ed essere uno dei brani più trasmessi da tutte le emittenti radiofoniche italiane. A fine aprile l'album Sempre lontano viene decretato disco d'oro a conferma del successo di vendite dell'album e del singolo sanremese.

Nel 2010 partecipa all'annuale Concerto del Primo Maggio in piazza San Giovanni a Roma. A maggio del 2010 partecipa ai Wind Music Awards all'arena di Verona e viene premiata come "New Artist". Il 5 novembre esce il suo nuovo singolo Bacio d'a(d)dio il primo estratto da Sempre lontano Special Edition, la nuova release del primo album. La nuova versione del disco conterrà un DVD con l'intero concerto tenuto al Blue Note di Milano.

Il 18 febbraio 2011 è ospite al 61° Festival di Sanremo per duettare con i La Crus nel brano Io confesso. La mattina partecipa alla conferenza stampa e il suo disco Sempre lontano viene premiato Disco di Platino. Nel Febbraio 2011 la cantante riceve due nomination ai TRL Awards 2011 nelle categorie Best Look e Italians Do It Better.

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administration@theblues-thatjazz.com (bluelover) Nina Zilli Thu, 03 Mar 2011 09:33:31 +0000